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Ancora sulla Lettera rubata

  • Immagine del redattore: Carmelino Meazza
    Carmelino Meazza
  • 14 dic 2024
  • Tempo di lettura: 1 min



Derrida lo scrive perentoriamente, rischiando persino un eccesso di esattezza: “Lo scrivente e la scrizione sono funzioni originali che non si confondono né con l’autore né con il narratore e la sua narrazione (Il Fattore della verità, Adelphi, p. 38)

C’è dunque una funzione, una funzione con un doppio lato o come un foglio con due lati, dove scrivente e scrizione si rimandano a vicenda. Lo scrivente non è tale se non si iscrive, se non fa della scrittura la sua posizione e, a sua volta, la scrizione non è tale se non comporta uno scrivente come sua funzione. Questa doppia iscrizione rende impossibile confondere scrivente e scrizione con un autore, con un soggetto autorale del testo. Un autore soggetto prende sempre il sopravvento quando questa doppia iscrizione viene ignorata. Si potebbe anzi dire che un soggetto sia l’ignoranza di questa doppia iscrizione. L’interprete di Derrida riceve alcuni elementi per affermare che una différance accade in una spaziatura in cui un certo scrivente o una certa funzione di scrivenza viene implicata. Come dire, ma ci torneremo, che non c’è spaziatura che non implichi una certa performance e non c’è cattiva metafisica che non debba ignorare essenzialmente l’implicazione di questa doppia iscrizione.





D I A R I O M I N I M O

Il blog pubblicherà, senza troppa regolarità, frammenti, piccoli aforismi, passaggi testuali significativi ed emblematici della ricerca del momento, a volte di una lettura o della scrittura del giorno. Più raramente potranno comparire commenti brevissimi a episodi singolari della cronaca sociale e politica.

 
 
 

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